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Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola Trudi, i legali: "Certi della sua innocenza" L'influencer è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano con l'ipotesi di truffa aggravata. La nota degli avvocati: "Auspichiamo che il clima mediatico si rassereni"

 

Altra tegola giudiziaria sull'influencer più famosa d'Italia. Chiara Ferragni, finita nei guai per l'operazione di beneficenza con la Balocco, deve rispondere di truffa aggravata anche per le uova pasquali con il suo marchio per Dolci Preziosi e per la bambola in collaborazione con Trudi, lanciata sul mercato dall'imprenditrice digitale nel 2019. Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano con l'ipotesi di truffa aggravata. 

È quanto emerge dall'atto con cui la Procura milanese lo scorso 18 gennaio ha sollevato davanti alla Procura generale della Cassazione, che dovrà decidere a breve sulla questione di competenza territoriale dell'inchiesta tra il capoluogo lombardo e Cuneo. Il punto dirimente è la richiesta della procura di Cuneo che chiede a sé il fascicolo sul dolce natalizio, reclamando una competenza territoriale, che invece i magistrati meneghini rivendicano poiché ritengono ci sia una continuità tra le presunte truffe e che dunque l'intero fascicolo - dove la Ferragni risulta iscritta per ben tre volte - deve restare a Milano. Secondo indiscrezioni, la pronuncia del pg della Cassazione non dovrebbe farsi attendere molto.

Il caso della bambola Trudi era finita già sotto la lente dei magistrati da qualche settimana. Sembra che l'influencer abbia replicato lo stesso schema per il pandoro Pink Chiristmas della Balocco e le uova di Pasqua della Dolci Preziosi: la vendita di un prodotto per finanziare iniziative contro il cyberbullismo e l'omofobia. "Una volta che il procuratore generale presso la Cassazione avrà individuato il pubblico ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende”. Lo affermano gli avvocati di Chiara Ferragni, i legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, in attesa che il pg della Cassazione risolva la 'disputa' su Milano e Cuneo riguardo la competenza territoriale relativa alle indagini. "Siamo totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara - dicono ancora i legali - e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte. Siamo fiduciosi del futuro confronto con l'autorità giudiziaria - si legge ancora nella nota - e auspichiamo che il clima mediatico che ha caratterizzato sino ad oggi la vicenda si rassereni". 

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