Federica Pellegrini e il curioso escamotage per sfuggire ai paparazzi: il "nascondiglio" di Matteo Giunta L'aneddoto è raccontato nel podcast della Gazzetta dello Sport -- Federica Pellegrini rivela il curioso escamotage per sfuggire ai paparazzi insieme a Matteo Giunta
Federica Pellegrini si è raccontata nel podcast della Gazzetta dello Sport tra carriera e famiglia, successi e difficoltà. Oggi la campionessa 36enne che in 20 anni ha vinto tutto ed è considerata la più grande nuotatrice italiana della storia, è membro del Comitato olimpico internazionale e a luglio entrerà nella Swimming Hall of Fame, un'organizzazione educativa non a scopo di lucro con sede in Florida che promuove l'insegnamento e la pratica del nuoto in tutto il mondo. Ma Federica, che si è anche cimentata come ballerina nell'ultima edizione di Ballando con le stelle, è anche mamma di Matilde, la bimba nata un anno fa dall'amore per Matteo Giunta. Ed è anche di lui, del suo allenatore diventato suo marito, che Federica ha parlato nel corso dell'intervista, soffermandosi su come entrambi abbiano voluto fino all'ultimo tenere nascosta la loro relazione pensando anche a un curioso escamotage, un "nascondiglio" per tenere al riparo l'allora fidanzato Giunta dagli occhi indiscreti dei fotografi.
A Verona lo nascondevo nel bagagliaio per sfuggire ai paparazzi appostati fuori dalla piscina. Siamo stati bravi e sempre professionali. Lui anche troppo, finché non è stato sicuro che potesse essere una cosa seria, se l'è tirata tantissimo", ha rivelato la campionessa. Quanto alla figlia, il desiderio di entrambi è che si appassioni a uno sport, qualunque esso sia, anche se per il momento ha già avuto esperienza con la piscina. "L'abbiamo messa in acqua subito perché le passioni vanno tramandate. Ma l'importante è che faccia sport. Matteo spera nel tennis o nella pallavolo. Sul nuoto sono divisa: mi ci vedo in tribuna a tifare per lei, ma so anche quanto sarebbe pesante essere “la figlia di”".
I problemi di bulimia e di dismorfia
Federica Pellegrini ha anche fatto accenno ai problemi di bulimia e di dismorfia che da ragazza hanno segnato la sua vita di nuotatrice e di normale adolescente. "Vivere sotto i riflettori durante l'adolescenza non è stato facile. Soprattutto stando in costume 24 ore su 24. Vedevo il mio corpo cambiare e non mi riconoscevo più. Credevo che auto-sabotarmi fosse la soluzione", ha confidato, "Poi ho capito che stavo compromettendo anche le mie prestazioni, e quello è stato il mio campanello d'allarme". Determinante il nuoto che dice di averla letteralmente salvata: "L'ha fatto un sacco di volte. Dopo la morte di Alberto (Castagnetti, suo allenatore scomparso nel 2009, ndr) volevo smettere, la passione per il nuoto mi ha riportata in acqua. Anche perché lui avrebbe voluto così. Fino all'ultimo 200 sl a Tokyo 2021, il mio sport ha avuto la priorità su tutto: amici, uomini, divertimenti... Ne ero proprio innamorata. E lo sono ancora".
Nessun commento