Ponte sullo Stretto, sì o no? I vip favorevoli e contrari Vip siciliani e calabresi dicono la loro sull'opera, tra bocciature, critiche, auspici e consigli -- Ponte sullo Stretto, sì o no? Tutti i vip favorevoli e contrari - GOSSIP & NEWS TV

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10 agosto 2025

Ponte sullo Stretto, sì o no? I vip favorevoli e contrari Vip siciliani e calabresi dicono la loro sull'opera, tra bocciature, critiche, auspici e consigli -- Ponte sullo Stretto, sì o no? Tutti i vip favorevoli e contrari

 

Ponte sullo Stretto sì, Ponte sullo Stretto no. Dopo il via libera del Cipes al progetto definitivo, l'opera continua a dividere. L'Adnkronos ha sentito alcuni personaggi siciliani e calabresi per conoscere il loro parere: dallo chef palermitano Filippo La Mantia che propone un ticket-arancina, all'attrice messinese Maria Grazia Cucinotta che rivela i suoi timori e le sue speranze, a un entusiasta calabrese doc Santo Versace, per citarne alcuni.

Filippo La Mantia: "Mi andrebbe molto bene"

Il cuoco Filippo La Mantia promuove dunque a pieni voti il Ponte sullo Stretto di Messina e dice: "Proprio ieri ero sul traghetto da Messina a Villa San Giovanni. Da palermitano che lo ha preso almeno 500 volte, posso dire che il ponte mi andrebbe molto bene. Ad agosto, soprattutto ad agosto, ci sono file chilometriche per attraversare lo Stretto di Messina". E aggiunge un suggerimento, con l'ironia che gli è propria: "L'arancina sul traghetto è, in pratica, un rito: anche se sono un po' oleose, per tutti i passeggeri è come un ticket, quando sali la devi mangiare. Anche sul futuro ponte bisognerà consumare un'arancina, una sorta di telepass per andare o rientrare dalla Sicilia".

Maria Grazia Cucinotta: "Non deve essere una presa in giro"

Per Maria Grazia Cucinotta, il ponte sullo Stretto di Messina non deve essere "un punto di arrivo ma un punto di partenza assoluto. Questo perché in Sicilia bisogna fare tanto. Soprattutto non deve essere una presa in giro. Sono favorevole - sostiene - a tutto quello che riesce a migliorare le condizioni della Sicilia e a tutto quello che può portare benessere alla mia terra. Abbiamo sentito parlare del ponte per anni, ne hanno sentito parlare i miei genitori: fino a quando non lo vedo non ci credo. Spero che sia un progetto che possa arrivare a termine". L'attrice, più in generale, ricorda che in Sicilia c'è tanto da fare "a partire dalla rete idrica e dalle strade. Portiamo l'acqua nel Paesi super disagiati e ancora non siamo riusciti a portarla in Sicilia. Certe volte penso che ci sia la volontà di qualcuno di lasciare la mia terra ingabbiata nel disagio. E questo fa tanta rabbia perché se l'isola avesse tutte le comodità che ci sono nel resto d'Italia nessuno andrebbe più via perché ci sarebbe lavoro per tutti. Siamo nel 2025 e sembra che, nella mia terra, il tempo si sia fermato ai primi del Novecento. Dico sì a tutto quello che può portare benessere. In Sicilia mancano anche le ferrovie, ci sono delle isole ancora senza acqua che viene portata dalle navi". La situazione non è cambiata da quello che diceva Troisi ne 'Il Postino', un film girato 31 anni fa e ambientato negli anni Quaranta: oggi come allora ci sono isole senza acqua", conclude Cucinotta.

Stefania Auci: "Grandissima idiozia"

l Ponte sullo Stretto "è una grandissima idiozia". Non usa mezzi termini, invece la scrittrice trapanese Stefania Auci, autrice della saga dei Florio raccontata ne 'I leoni di Sicilia' e 'L'inverno dei leoni', che denuncia come non ci sia "stato alcun tipo di ascolto delle comunità, sia quella di Reggio Calabria sia quella di Messina, che in larga parte sono contrarie". E aggiunge: "Non c'è una progettualità che riguarda la viabilità né della Calabria né della Sicilia". Il punto "più importante", per Auci, è "però che il ponte verrà usato poco o nulla perché non tiene conto né dei venti che soffiano fortissimi in quota né tanto meno del fatto che siamo in presenza di una serie di faglie telluriche che sono molto attive. Quindi, mi verrebbe da dire che si gioca non solo con il fuoco e con la vita di moltissime persone, ma si gioca anche con la natura. E non so fino a quale punto la natura sarà disponibile a giocare". Per la scrittrice "si realizzerebbe la classica grande opera, una cattedrale nel deserto, contando che sia in Sicilia sia in Calabria ci sono gravissimi problemi di viabilità e gravissimi problemi per esempio di approvvigionamento idrico, di riforma del sistema dei trasporti sulla rete ferroviaria. Trovo assurdo festeggiare il ponte di Messina senza ricordare che se devo andare in treno da Trapani a Ragusa ci metto 11 ore. Prima di pensare alle grandi opere - invita la scrittrice - pensiamo al quotidiano. E poi il ponte sullo Stretto sarà secondo me uno scempio ambientale di proporzioni infinite", sottolinea Auci che afferma: "Ricordiamoci che il grosso del traffico commerciale in Sicilia arriva per nave e non su strada. E' il modo migliore per indebitare lo Stato italiano, farlo finire in fallimento e farci ridere dietro dalla Comunità europea", conclude.

Santo Versace: "L'ho sempre sognato"

Entusiasta invece Santo Versace, imprenditore, politico e produttore cinematografico, fratello maggiore degli stilisti Gianni e Donatella, e calabrese doc: "Ho festeggiato a dicembre per la quarta volta vent’anni, ho la patente e mi auguro di poter andare da Reggio di Calabria a Messina in automobile guidando io e attraversando il Ponte con una macchina scoperta. Ho sempre sognato il ponte sullo Stretto e spero di vederlo realizzato", dice ancora Versace nato il 16 dicembre 1944 a Reggio Calabria.

Massimo Romeo Piparo: "Sono per il progresso"

Sono per il progresso, a favore delle grandi opere, sintomo di evoluzione di una terra che conosco molto bene. Spero comunque che il Ponte sullo Stretto non sia il punto di partenza, ma di arrivo di altri progetti. Aeroporti, treni ad alta velocità, per esempio, che accorcino le distanze tra una città e l'altra. Ripartiamo sì dalla realizzazione del Ponte, ma non per andare verso il Continente, ma al contrario per realizzare opere importanti in Sicilia", sostiene Massimo Romeo Piparo, regista, autore, produttore, direttore artistico del Teatro Sistina di Roma. "Sono nato a Messina, ma vivo a Roma da molti anni - ha aggiunto Piparo - Sono cresciuto sentendo parlare del Ponte, della società che avrebbe dovuto gestire la costruzione, di quante persone avrebbero lavorato all'impresa. Sinceramente non so come la città si sia preparata. Ma era prevedibile che prima o poi sarebbe accaduto", conclude.


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