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Damiano David, la relazione segreta (e difficile): "Mi ero perso, ho avuto bisogno di riprendermi" Il cantante presenta il nuovo album e si racconta a tutto tondo, compreso il rapporto con i Maneskin -- Damiano David, la relazione segreta (e difficile): "Mi ero perso, ho avuto bisogno di riprendermi"

 

Damiano David

Damiano David presenta a Roma il suo primo album da solista 'Funny Little Fears' (Sony Music Italy/Epic Record), fuori il 16 maggio insieme al singolo 'Zombie Lady', e parla anche del suo privato. Dal ritorno con i Maneskin ("Quando tornerò alla band, sarò un artista migliore", afferma) a una relazione che lo avrebbe svuotato, ma che finora è rimasta segreta. "Mi sentivo sbagliato e triste ed è stato difficile capire l'origine di questa insoddisfazione. Questo album è stato una seduta di psicoanalisi dove affronto le mie paure e mi mostro in una maniera diversa. Ho distrutto quel senso di protezione che la musica mi dava perché sono maturato e sono più sicuro di me stesso", racconta Damiano.

L'album, composto da 14 tracce, viene descritto dall'artista come "il diario emotivo di quest'ultimo anno". Le paure, dice l'artista, "hanno rappresentato un grosso ostacolo nella mia vita, qualcosa di cui mi sono vergognato a lungo. Mi portavano a isolarmi, a non parlarne, a chiudermi in me stesso. Questo album mi ha offerto l'opportunità di trasformare queste paure in qualcosa di positivo, permettendomi di creare musica e, una volta pubblicata, di connettermi con gli altri".

L'artista si apre anche sull'importanza delle relazioni: "Le relazioni, in particolare quella sentimentale, rivestono un ruolo fondamentale nella mia vita. Rappresentano circa il 90% della mia felicità". E rivela: "Il mio percorso di cambiamento è iniziato con la fine di una relazione – non quella di dominio pubblico – che ha profondamente scosso le mie certezze". "E' successo circa un anno e mezzo fa. Mi sono sentito perso, fragile, privo di identità e nonostante fossi circondato da persone che mi sostenevano, mi sono sentito profondamente solo. Ho dovuto, quindi, riconnettermi con me stesso". L'arrivo di Dove Cameron ha però cambiato le cose: "Ha avuto un'importanza enorme. Lei è la persona che più mi sostiene e mi spinge a superare le mie difficoltà, sia a livello personale che professionale. Sono profondamente innamorato".

Il rapporto con la paura in "Funny little fears"

Oggi le paure per Damiano adesso sono diventate 'funny': "Non solo perché mi hanno permesso di creare qualcosa di bello, ma anche perché, ripensando a me stesso solo un anno fa, prima di iniziare questo percorso, riesco quasi a riderci sopra. Non in modo denigratorio, ma con la capacità di prenderle un po' più alla leggera". La scelta del debutto solista nasce da un profondo senso di inadeguatezza: "Ho sempre avuto l'idea di realizzare un album solista, per giocare con la musica, divertirmi e sperimentare. Ma in questo caso, la spinta a farlo è nata da un profondo senso di inadeguatezza, dalla difficoltà di comprendermi e correggere i miei difetti".'Funny Little Fears' si presenta con sonorità decisamente meno rock e con influenze anni '50, ispirate dalla sua attuale vita a Los Angeles. Un Damiano David apparentemente distante dal frontman dei Måneskin: "Potrebbe essere spiazzante? Non è un problema che mi sono posto. Sono due cose diverse e ugualmente reali che fanno parte di me. Non credo che uno cancelli l'altro". E aggiunge: "Quello che abbiamo fatto con la band era frutto del momento e dei nostri pensieri, dove c'e stato un influenzarsi a vicenda e creare qualcosa insieme, cercando di proteggerlo e rispettarlo. Poi questa qui invece è un prodotto mio che tratto in modo diverso".

Che ne sarà dei Maneskin

Parlando poi del rapporto con i Maneskin afferma con certezza che "il suono della band, quando torneremo, sarà il suono della band maturato e cambiato grazie alle esperienze individuali. Però il suono appartiene alla band ed è anche per questo che il mio album suona diverso, non rubo a casa mia". E rivela: "Il momento più difficile della realizzazione di questo album è stato quando avevo 7-8 canzoni e mi sono chiesto 'sono capace senza la band, senza quella struttura, senza il loro sostegno e il fatto che essere in quattro ci ha sempre reso più forti?'". C'è stato, quindi, "un momento di forte paura e di non essere abbastanza", poi "ho capito che le due cose vivono vita completamente separata, non si possono confrontare ma fanno ugualmente parte di me". L'esperienza solista è vista come un'opportunità di crescita: Essere in quattro ci ha dato molta forza, ma questo percorso solista mi ha aiutato a trovare il mio potenziale completo. Quando tornerò alla band, sarò un artista migliore."

Infine, la fiducia incrollabile nel valore dei Måneskin: "Non penso che quello che abbiamo fatto con la band possa essere oscurato né da me né da nessun altro. È qualcosa di unico, raro, bellissimo. Qualsiasi cosa succeda, resterà per sempre quello che abbiamo creato, il rapporto tra noi e quello che abbiamo condiviso. Ho fortissima fiducia in quello che abbiamo fatto con la band e sto costruendo fiducia in quello che sto facendo da solo".

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