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Antonello Venditti: "Dopo la separazione volevo suicidarmi. Così Lucio Dalla mi salvò la vita" In una lunga intervista Corriere della Sera il cantautore ha ripercorso uno dei momenti più dolorosi della sua vita

 

In occasione dei quarant'anni dall'uscita dell'album Cuore e della canzone Notte prima degli esami, Antonello Ventitti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove le tappe più importanti della sua carriera e della sua vita privata sono ripercorse come momenti salienti di un passato denso di avvenimenti. Tra questi la separazione da Simona Izzo, madre di suo figlio Francesco, tema su cui non è entrato nello specifico dei motivi che l'hanno causata perché - ha detto il cantautore - "ne parla già lei, fin troppo". Gli strascichi di quel dolore, però, sono stati raccontati insieme al ricordo di Lucio Dalla, l'amico che ispirò un altro brano simbolo della sua carriera, Ci vorrebbe un amico, proprio per il sostegno che seppe donargli allora. 

"Lucio mi salvò la vita, al tempo della mia separazione. Fu lui a capire che mi dovevo allontanare da Roma, e così per due anni vissi al castello di Carimate, in Brianza, dove venivano i più grandi artisti italiani a incidere i loro dischi. Pino Daniele, i Pooh, Fabrizio De André" ha spiegato Venditti: "Con Fabrizio passavamo notti a parlare, ad approfondire le nostre vite. Fu allora che diventammo davvero amici. Ma poi loro il venerdì partivano; io restavo solo. Sull'orlo del baratro. Entravo in un posto e dovevo uscire. Tutto mi faceva paura". L'artista romano ha ammesso quanto allora avesse paura di se stesso: "Della mia fragilità. E anche di salire sul palco. Paura di non essere amato. Più volte pensai di farla finita. Magari schiantandomi in macchina. Poi temevo di far del male agli altri. Avrei potuto centrare un albero. Ma guidavo troppo bene...". Ed ecco che Lucio Dalla si rivelò determinante: "Dopo due anni Lucio capì che per me era il momento di tornare a Roma: la città dove c'erano Simona e mio figlio. Un'angoscia tremenda. Mi trovò casa, a Trastevere. E mi convinse a riprendere i concerti".

Il rapporto con il figlio Francesco

Nel corso dell'intervista Antonello Venditti ha parlato anche del suo rapporto con il figlio Francesco con cui ha costruito un ottimo rapporto. "Se sono riuscito a fare il padre? Sì. Anche da lontano, telepaticamente. Con mio figlio ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda. Un fisico quantistico le direbbe che è possibile" ha affermato, dicendosi anche contento per la carriera di attore che ha intrapreso: "È più un Venditti che un Izzo; e questo mi basta". Come mai si chiama Francesco Saverio? "Per un sogno di mia madre", ha raccontato: "Ero nato di otto mesi, peggio che settimino, e quindi venni quasi buttato via: pesavo un chilo e 4 etti, e all'epoca non esistevano incubatrici. Ma mia madre sognò un santo che non conosceva, e infatti si presentò: “Sono san Francesco Saverio. Tuo figlio vivrà e farà cose utili”".

Simona Izzo: "Io e Antonello Venditti non ci parliamo da tre anni"

I rapporti tra Antonello Venditti e Simona Izzo sono praticamente nulli. A riferirlo è stata tempo fa la stessa regista e doppiatrice, sposata da quasi trent'anni con Ricky Tognazzi, che lo raccontò a Generazione Z: "Da tre anni io e Antonello Venditti non ci parliamo più" confidò, spiegando per la prima volta un particolare sul rapporto con il celebre cantautore romano a cui fu legata per tre anni, dal '75 al '78: "È successo per un motivo semplice ma poi l'orgoglio ha prevalso e i rapporti si sono interrotti". 

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