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Gigi D'Alessio: "Non ho mai raccomandato i miei figli. Cantare in pubblico? Mi imbarazza ancora oggi" Le parole del cantante partenopeo ospite a Verissimo -- Gigi D'Alessio: "Non ho mai raccomandato i miei figli. Ci vogliono i sacrifici per avere soddisfazioni"

 

Gigi D'Alessio

Oggi ha alle spalle più di 30 anni di carriera nel mondo della musica, più di 30 milioni di dischi venduti, stadi riempiti e tantissimi concerti ma Gigi D'Alessio tutto questo successo non l'ha mai dato per scontato e continua a non farlo, ancora adesso. 

La mia fortuna è stata che la mia passione è diventata il mio lavoro - dice Gigi nel salotto di Silvia Toffanin -. Per me è sempre la prima volta, l'emozione c'è sempre. Faccio un lavoro che mi permette di ricevere l'affetto del pubblico e io mi sento sempre in debito con gli altri".

Ma il successo di Gigi è fondato su un grande talento ma anche tanto ma tanto studio. "A 12 anni ero già in conservatorio. Mi sono diplomato a 21 anni e a 17 già dirigevo un'orchestra. Ho sempre studiato molto ma lo studio non mi è mai pesato". 

Poi svela che all'inizio della sua carriera si vergognava a cantare davanti al pubblico e questo imbarazzo lo prova ancora oggi che è un cantante affermato e amato da tutti.

Mamma non mi ha visto cantare. Io mi vergognavo di cantare davanti a tutti e anche oggi quando canto sono in imbarazzo. Oggi quando canto sono in imbarazzo", ha chiarito l'ex di Anna Tatangelo

Gigi e il rapporto con i figli: "Sono un papà amico"

Gigi D'Alessio ha 6 figli e non solo è papà ma anche nonno di quattro nipotini. Che papà è? Lo svela lui: "Un papà amico".

Non sono stato per niente un papà rigido con i miei figli - ammette Gigi -. Il lavoro mi ha portato spesso a stare lontano da loro, il mio lavoro non lo posso delegare a nessuno, dietro ogni artista ci sono tante persone che lavorano. Ma per i miei figli ci sono sempre e ho dei figli meravigliosi". 

E poi specifica, in riferimento a LDA, suo figlio che ha seguito le sue orme nel mondo musicale: Ho capito la sua musicalità quando aveva quattro anni ma gli ho sempre detto che se voleva fare questo mestiere doveva essere più bravo di me. Raccomandarlo? Mai, i figli non vanno raccomandati. Se non c'è il sacrificio non ci sono le raccomandazioni". 

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