Achille Costacurta dopo l'intervista verità: "È stato un viaggio quasi spirituale, ho rivissuto parti della mia vita" Il figlio di Martina Colombari e Bolly Costacurta ha parlato di come sta dopo aver raccontato gli anni difficili della sua adolescenza -- Achille Costacurta dopo l'intervista verità: "È stato un viaggio quasi spirituale, ho rivissuto parti della mia vita"
Achille Costacurta la scorsa settimana ha rilasciato un'intervista molto importante. Ai microfoni del podcast One More Time di Luca Casadei, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta si è messo a nudo ripercorrendo gli anni della sua adolescenza difficilissima, tra eccessi, abusi, tentativi di suicidio, TSO e una confusione che, ovviamente, ha straziato anche la sua famiglia e inciso profondamente nel rapporto con i genitori.
Un racconto che ha toccato molto chi ha ascoltato le sue parole, tra cui anche i suoi genitori. Colombari ha commentato le parole del figlio limitandosi poi a rivelare come lei e il marito hanno affrontato la diagnosi di Adhd fatta ad Achille pochi mesi fa.
A distanza di alcuni giorni, Achille ha poi voluto rivelare come sta. “Questo viaggio con Luca è stato molto bello, divertente, quasi spirituale perché comunque mi ha fatto rivedere delle parti della mia vita, ho visto proprio delle foto di quello che stava succedendo, quindi ero un po' emozionato anche”, ha dichiarato in un video condiviso dalla pagina Instagram di On More Time. “Mi aspettavo sì di toccare certi argomenti, però con la consapevolezza che sono riuscito a ottenere ora non mi ha fatto né caldo né freddo. La cosa che mi ha sorpreso di questa intervista è stata Luca quanto ti mette a tuo agio raccontando anche delle sue cose per far capire il fatto che siamo tutti uguali, alla fine".
Cosa ha detto Achille
Ho iniziato a spacciare e mi hanno arrestato", racconta Achille. A soli 15 anni e mezzo venne così portato in un centro penale minorile per iniziare un percorso di terapia. E lì, una sera, decise di farla finita, riuscì a entrare nell'infermeria e bevve sette boccettine di metadone: Volevo suicidarmi. Nessun medico sa darmi un motivo per cui io sia ancora vivo, perché l'equivalente di sette boccettine di metadone corrispondono a 35/42 grammi di eroina e la gente con un grammo muore", spiega ancora.
La diagnosi di Adhd è arrivata un anno fa: “Lo scopro a maggio dell'anno scorso. Perché andando in questa clinica in Svizzera, dopo aver esagerato con le sostanze in Colombia, loro hanno già capito tutto senza farmi fare test: 'Tu ti volevi auto-curare con la dr*ga'”.
Anche i suoi genitori hanno affrontato un percorso insieme a lui: “Da quando hanno fatto anche loro un corso genitoriale per la Adhd, il nostro rapporto è cambiato da così a così. Prima, in casa, quando litigavamo, io andavo fuori, spaccavo le porte. Da lì non è mai più successo, perché loro sanno come dirmi un no”.
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