Fedez, parla il sindaco di Rozzano: "La nostra città non è sinonimo di malavita" La lettera del sindaco di Rozzano per difendere il suo comune tornato alla ribalta dopo una frase pronunciata dal rapper durante la lite con Iovino
“Rozzano siamo noi”. Il grido è del sindaco della cittadina milanese, Gianni Ferretti, e della società civile, che hanno affidato a una lettera aperta tutta la loro contrarietà all’equazione “Rozzano uguale criminalità” di moda in questi giorni dopo che nelle pagine dell’inchiesta sugli ultras è apparsa la frase di Fedez - durante la lite con Cristiano Iovino - “Lasciatemi, lo uccido, sono di Rozzano”.
Il primo cittadino non cita mai esplicitamente il cantante - originario proprio di Rozzano -, ma il riferimento all’attualità appare fin troppo evidente e il collegamento sembra scontato. “La nostra è una comunità di gente per bene, persone oneste che vivono la città ogni giorno con senso civico, rispetto delle regole e attenzione al bene comune che non hanno nulla a che fare con la malavita. Una metà delle famiglie di Rozzano vive nel quartiere popolare Aler, che non è un ghetto, ma una comunità basata su valori di condivisione, umanità, rispetto e solidarietà. Questa è quotidianità di cui raramente si parla perché non fa notizia”, le parole del sindaco. E ancora: “L’altra metà delle famiglie risiede in quartieri residenziali, ma tutti insieme formiamo un’unica grande realtà: persone che lavorano onestamente, si prendono cura della propria città e crescono i loro figli con dignità e correttezza".
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